lunedì 3 febbraio 2020

Il giorno della memoria vissuto dai ragazzi dell'Ic. Bello, Pedullà, Agnana

 Ogni anno il 27 gennaio viene celebrato come il giorno della memoria.
 Non mancano le cerimomie, i discorsi, i film e le riflessioni sulla shoa, su ciò che hanno subito milioni di persone innocenti, su ciò che è stato.
 Ecco, non è ciò che è stato il punto su cui vogliamo soffermarci ma ciò che rappresenta ancora oggi.
 Citando Quasimodo e la poesia Uomo del mio tempo:

Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio, senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora, come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
Quando il fratello disse all’altro fratello:
«Andiamo ai campi». E quell’eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
Salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.


 vorremmo che si capisse il grande significato di tale giorno attraverso le Persone e il ruolo significativo che alcune di esse hanno avuto più di altre, ma più di tutto vorremmo far capire all'uomo che basta un attimo per tornare ad essere quello della pietra e della fionda, che se qualcosa ci insegnano la storia e l'uso della memoria è di non ripetere gli stessi errori e di apprendere dai giusti.
 È proprio un uomo giusto che abbiamo voluto celebrare perché rimanga di lui un segno perenne lungo il cammino degli uomini del nostro tempo.

7 commenti:

  1. Quest'esperienza è stata bellissima perché ci ha fatto capire che non dobbiamo essere gli uni contro gli atri ma dobbiamo andare tutti d' accordo e non creare muri ma ponti.
    Valentina S. 3G

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  2. Dal momento in cui qualcuno vedrà la pietra per terra si ricorderà che in quella casa c' è stato un italiano che fu ucciso ingiustamente.
    Danylo K. 2G

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  3. Mi fa paura pensare fin dove può arrivare la cattiveria umana.
    Benedetta T. 3G

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  4. Che belle riflessioni, cari ragazzi siete il nostro futuro ! Continuate così.
    Manuela Raschellà

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  5. Cari studenti di Agnana, siete top top! E vi abbiamo pubblicato sul blig della scuola...il PEDULLÀ DIGITAL SCHOOL. Siamo orgogliosi di voi.
    Siamo tutti una bella scuola�� 3C

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  6. È stata una bella mattinata anche se un po' fredda ��. Mi sono un po' rattristata,pensando a quanto ha sofferto Paolo Frascà durante la sua prigionia,a quanto può aver pensato alla sua famiglia,sua moglie,suo figlio... Magari ha desiderato abbracciarli per l'ultima volta ma non gli è stato possibile. Non dobbiamo dimenticare mai e fare del nostro meglio perchè queste cose non succedano mai più!!!
    Ilaria C. 2G

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