Nessumo muore sulla terra finché vive nel cuore di chi resta. Sant'Agostino
lunedì 10 febbraio 2020
Ha ancora senso ricordare?
Oggi 10 febbraio nel giorno del Ricordo delle vittime delle foibe noi studenti vogliamo partire dalla riflessione sulla memoria. Che senso ha studiare e ricordare cose "vecchie"? Perché non concentrarci sugli eventi di oggi e invece continuiamo a ritornare sulle cose passate? È chiaro che le nostre sono provocazioni suscitate dagli atti di vandalismo che giornalmente spuntano su vetrine, su muri, su monumenti e su porte...È proprio questo il motivo per cui ricorderemo sempre gli eventi storici, perché gente codarda dovrà agire nell'ombra, dovrà compiere gesti infami e ricevere continue critiche e condanne nel suo oblio, mentre tutto il resto intorno urla a gran voce e a testa alta i valori della giustizia, le azioni oneste e continuerà a lottare per chi non ha più voce riportandolo in vita tutte le volte che sarà necessario, fin quando l'odio umano non sarà un ricordo e le vittime diventeranno eroi morti per la nostra libertà. Noi vogliamo condannare le violenze perché nessuno deve morire per volontà degli altri e nessuno deve negare ciò che è stato.
lunedì 3 febbraio 2020
Il giorno della memoria vissuto dai ragazzi dell'Ic. Bello, Pedullà, Agnana
Ogni anno il 27 gennaio viene celebrato come il giorno della memoria.
Non mancano le cerimomie, i discorsi, i film e le riflessioni sulla shoa, su ciò che hanno subito milioni di persone innocenti, su ciò che è stato.
Non mancano le cerimomie, i discorsi, i film e le riflessioni sulla shoa, su ciò che hanno subito milioni di persone innocenti, su ciò che è stato.
Ecco, non è ciò che è stato il punto su cui vogliamo soffermarci ma ciò che rappresenta ancora oggi.
Citando Quasimodo e la poesia Uomo del mio tempo:
Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio, senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora, come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
Quando il fratello disse all’altro fratello:
«Andiamo ai campi». E quell’eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
Salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio, senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora, come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
Quando il fratello disse all’altro fratello:
«Andiamo ai campi». E quell’eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
Salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.
vorremmo che si capisse il grande significato di tale giorno attraverso le Persone e il ruolo significativo che alcune di esse hanno avuto più di altre, ma più di tutto vorremmo far capire all'uomo che basta un attimo per tornare ad essere quello della pietra e della fionda, che se qualcosa ci insegnano la storia e l'uso della memoria è di non ripetere gli stessi errori e di apprendere dai giusti.
È proprio un uomo giusto che abbiamo voluto celebrare perché rimanga di lui un segno perenne lungo il cammino degli uomini del nostro tempo.
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